Un rojo nella Falange. La deriva fascista di Óscar Pérez Solís

Autori

  • Steven Forti Instituto de História Contemporanea — Universidade Nova de Lisboa / Universitat Autònoma de Barcelona

Parole chiave:

socialismo, comunismo, fascismo, derive ideologiche, transfughi, cattolicesimo

Abstract

La traiettoria politica di Óscar Pérez Solís è senza dubbio peculiare. Nel 1912 abbandona l’esercito per il socialismo, nel 1921 è uno dei fondatori del partito comunista spagnolo, nel 1928 si converte al cattolicesimo e abiura il comunismo, nel 1936 partecipa al colpo di stato contro la Seconda Repubblica spagnola. Muore nel 1951 da propagandista falangista. In questo articolo si studia la sua deriva ideologica, che non fu l’unica nell’Europa interbellica, e si approfondiscono i momenti di svolta che gli permisero la conversione al fascismo.

Ricevuto: 25-04-2015

Biografia autore

Steven Forti, Instituto de História Contemporanea — Universidade Nova de Lisboa / Universitat Autònoma de Barcelona

Steven Forti è ricercatore presso l’Instituto de História Contemporãnea dell’Universidade Nova de Lisboa. Membro del Centre d’Estudis sobre les Epoques Franquista i Democràtica (CEFID) e del Seminario Interuniversitario de Investigadores del Fascismo (SIdIF), ha da poco pubblicato El peso de la nación. Nicola Bombacci, Paul Marion y Óscar Pérez Solís en la Europa de entreguerras (Santiago de Compostela, 2014).

Pubblicato

2015-12-30

Come citare

[1]
S. Forti, «Un rojo nella Falange. La deriva fascista di Óscar Pérez Solís», Spagna contemporanea, n. 48, pagg. 105-128, dic. 2015.

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