Fra tradizione e rivoluzione: Onésimo Redondo e la percezione della Nuova Spagna (1931-1936)

Autori

  • Matteo Tomasoni Università di Valladolid

Parole chiave:

fascismo, nazionalsindacalismo, JONS, rivoluzione, corporativismo, Castiglia

Abstract

Il contributo di Onésimo Redondo allo sviluppo del fascismo spagnolo è stato senza dubbio determinante, sebbene il suo pensiero politico possa essere considerato limitato e in alcuni punti anche incompleto. Nonostante ciò Redondo elaborò una dottrina che riuscì ad avvicinare tradizione e rivoluzione, senza però mai perdere di vista la difesa dell’essenza cattolico-spirituale di una Spagna bisognosa di rigenerazione. L’adesione al nazionalsindacalismo fu quindi immediata, anche se con il tempo la sua partecipazione dovette sottomettersi alle esigenze politiche dettate dal momento.

Ricevuto: 25-04-2015

Biografia autore

Matteo Tomasoni, Università di Valladolid

Matteo Tomasoni è Dottore di ricerca presso l’Università di Valladolid dove ha discusso la sua tesi sulla traiettoria biografica di Onésimo Redondo. È membro dell’Asociación de Historia Actual e del Seminario Interuniversitario de Investigadores del Fascismo (SIdIF). Ha pubblicato numerosi articoli in riviste specializzate in Italia e in Spagna. È redattore delle riviste “Diacronie – Studi di storia contemporanea” e “Zibaldone. Estudios italianos”.

Pubblicato

2015-12-30

Come citare

[1]
M. Tomasoni, «Fra tradizione e rivoluzione: Onésimo Redondo e la percezione della Nuova Spagna (1931-1936)», Spagna contemporanea, n. 48, pagg. 37-57, dic. 2015.